A.A.A. TURISTA DA SPENNARE IN EGITTO CERCASI

A.A.A. TURISTA DA SPENNARE IN EGITTO CERCASI
Avviso importante a tutte le turiste in partenza per l'Egitto: A.A.A.: IN MAR ROSSO RICORDATI DI FARE ATTENZIONE A NON PESTARE IL CORALLO, A NON ENTRARE NELLE MOSCHEE A CAPO SCOPERTO E A BRACCIA E GAMBE IGNUDE E AGLI SHARMUTE - sharmute: gigolò, che si fa mantenere dalle donne. ( Ci spiace, ma nessun risultato "PROSTITUTO" è stato trovato nel VOCABOLARIO ITALIANO).

sabato 28 febbraio 2009

DA " IL GIORNALE" UNA STORIA VERA TRA UN EGY E UN'ITALIANA - TI HO FREGATO PER BENE -


- TI HO FREGATO PER BENE -

NON MI STUPISCO DI QUESTA STORIA! GRAZIE ALLE VOSTRE MAIL PURTROPPO NE CONOSCO DI PIU' TRAGICHE E TRAGEDIA E' LA PAROLA GIUSTA.
COME VI PREGO SEMPRE NELLE MIE RISPOSTE PRIVATE, DOVETE RENDERE PUBBLICHE LE VOSTRE STORIE AL FINE DI FERMARE QUESTE TRUFFE, CHE QUANDO NASCONO COME TRUFFE SENTIMENTALI FINISCONO , QUANDO VA "BENE" , COME RIPORTATO NELL'ARTICOLO QUI SOTTO. A LUISA ESPRIMIAMO TUTTA LA NOSTRA SOLIDARIETA' E SE VUOLE SIAMO TUTTE QUA ANCHE SOLO PER UNO SFOGO .
venerdì 27 febbraio 2009 Aggiornato oggi alle 20:00
venerdì 27 febbraio 2009, 07:00
«Le mie nozze da incubo tra insulti e bugie»
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Luisa 44 anni, è un’infermiera professionale e vive a Roma. La sua storia è cominciata con un sorriso ed è finita tra le lacrime. Per colpa di un matrimonio misto. «Ora mi trovo sposata con un egiziano bigamo, con una figlia illegittima su certificato di famiglia e una convivente che ha ottenuto, grazie a me, il permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare».Ma com’è possibile questa situazione?«Grazie ad una burocrazia cieca e alla mancanza di tutela delle donne italiane che sposano i musulmani».Com’è cominciata la vostra storia?«Con una vacanza Sharm-El-Sheikh. Ho incontrato Essam e mi sono innamorata. Per un anno e mezzo ho fatto avanti e indietro dall’Egitto. Poi ci siamo sposati al Cairo e dopo le nozze ci siamo trasferiti a Roma».Com’è stata la convivenza?«All’inizio tranquilla, io lo conoscevo come un musulmano moderato. A volte beveva anche vino e birra».Poi?«Ha cominciato a frequentare gli egiziani della città e certe moschee abusive, in garage o capannoni. Seguiva il ramadan in modo ossessivo».Il che senso?«Se lo sfioravo anche con una mano lui si arrabbiava moltissimo e si andava a fare un’altra doccia, il prosciutto non potevo metterlo vicino ai suoi cibi nel frigorifero. Diceva che ero impura, che dovevo convertirmi all’Islam, che non dovevo vestirmi all’Occidentale perché si vedevano le curve».E lei ha ceduto?«No, ma lui si allontanava sempre più da me. E i contrasti aumentavano. Diceva che lo avrei portato all’inferno, che se avessimo avuti dei figli maschi sarebbero dovuto diventare musulmani e se avessimo avuto una femmina doveva arrivare illibata al matrimonio altrimenti mi avrebbe sgozzata».Una quotidianità invivibile?«Esattamente. A tal punto che lui se n’è andato per due mesi in Egitto e quando è tornato si è trasferito da amici. Mi veniva a trovare ogni tanto e mi ha chiamata solo quando è scaduto il suo permesso di soggiorno. Con la mia presenza ha ottenuto la carta di soggiorno e poi è sparito».Ma lei non si è sentita usata?«Io lo amavo e speravo di recuperare il nostro matrimonio».Invece?«Dopo un mese mi ha chiamato per dirmi che si era risposato in Egitto, aveva avuto una bambina. Ora è in Italia con la figlia illegittima e la sua nuova moglie che ha ottenuto il permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare».Ma lei ha denunciato la bigamia?«Certo e ho cercato di bloccare la procedura alla Prefettura di Roma per la sua cittadinanza. Ma non c'è stato nulla da fare. Ora ho chiesto la separazione, ma attualmente sono registrata nello stato di famiglia assieme a lui e sua figlia. Inoltre sono stata ufficialmente ripudiata con il rito talaq in Egitto».Come si sente?«Amareggiata. Le ultime parole che ha pronunciato sono state: ti ho fregato per bene».

lunedì 23 febbraio 2009

CHE PECCATO! MA PERCHE' ROVINARE SEMPRE TUTTO!? LASCIATEMI IMPRECARE !

Polizia egiziana in Piazza Al Hussein dopo lo scoppio della bomba il 22 febbraio 2009

Lampade a Khan el Khalili
Arrestate tre persone, un uomo e due donne

Il Cairo: bomba al suk di Khan el Khalili,Morta una turista francese e 24 feriti
La vittima di 21 anni è deceduta in ospedale. La Farnesina: nessun italiano coinvolto nell'attentato
NOTIZIE CORRELATE
L'Egitto: «Il mondo non stia a guardare». L'Ue: «Cessate il fuoco immediato» (22 dic. 2008)
E la Farnesina rivede la mappa del pericolo (30 nov. 2008)
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IL CAIRO (EGITTO) - E’ morta in ospedale la turista francese rimasta coinvolta nell’attentato con bomba domenica al Cairo nei pressi di un caffè nel bazar di Khan el-Khalili, quartiere turistico dove si trova la grande Moschea Hussein. Altre 24 persone sono rimaste ferite, tra cui 18 turisti francesi, 5 egiziani (tra i quali un bambino ed un poliziotto) e un tedesco. Si tratterebbe, dicono le autorità egiziane (ma il loro bilancio riferisce di soli 10 francesi, di quattro tedeschi, tre sauditi e 4 egiziani) per la maggior parte di feriti leggeri, già in gran parte dimessi, ad eccezione di una turista francese, molto grave e che verrebbe operata in queste ore. Ma altre fonti inizialmente parlavano addirittura di 4 morti di cui due stranieri.
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GLI ARRESTI - Poche ore dopo l'esplosione il ministero dell'Interno egiziano attraverso un comunicato rende noto che sono stati arrestati tre presunti responsabili che avrebbero preso parte all'attentato. Si tratta di un uomo e due donne che indossavano il «niqab», il velo che copre il volto completamente, lasciando scoperti solo gli occhi.
FARNESINA - Dopo gli accertamenti effettuati dall’ambasciata d’Italia al Cairo sia presso gli ospedali cittadini sia presso il ministero della Sanità egiziano, fonti della Farnesina riferiscono che «al momento non risultano connazionali coinvolti». Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha espresso il suo «profondo dolore» per l’attentato e - in un comunicato - ha fatto le sue condoglianze alla famiglia della vittima, inviando un messaggio di solidarietà ai feriti e ai loro parenti.
LA DINAMICA - Un giornalista dell'agenzia egiziana Mena ha detto alla tv che l'ordigno è stato lanciato dall'alto, presumibilmente da un balcone dell'albergo Al Hussein, che affaccia sulla grande piazza omonima. Secondo un dirigente della polizia, citato dalla France Presse, l'attacco è stato condotto con una granata, mentre altre fonti delle forze di sicurezza, citando testimoni, hanno riferito che l'attacco è stato condotto con due ordigni, uno dei quali sarebbe stato lanciato da una motocicletta. Le stesse fonti affermano che uno dei due ordigni non è esploso. Le forze di sicurezza hanno circondato l'area dove è intervenuta anche una squadra di artificieri.
GLI AUTORI - Stando alla polizia dietro all’attentato ci sarebbe il gruppo islamico Al-Tawid wal Jihad. Il bazar di Khan el-Khalili - costruito oltre 650 anni fa - è già stato teatro di un attentato suicida nell’aprile 2005 costato la vita a due turisti francesi e a un americano. Nel 2006 la stazione balneare di Dahab, nella penisola del Sinai, venne colpito in un triplo attentato in cui morirono 20 persone. Nel 2004 e 2005 altri due attacchi insanguinarono la costa egiziana lungo il Mar Rosso, a Taba e Sharm El Sheik, uccidendo oltre 100 persone. Negli anni ’90 l’Egitto fu teatro di un lungo conflitto con militanti islamici che culminò con il massacro di turisti a Luxor nel 1997.

"...Mi piaceva, altrochè se mi piaceva starmene seduta sui divani di quei caffè col mio habibi e i suoi amici, in mezzo ad una moltitudine di gente così straordinaria e variopinta. Gli insistenti venditori delle cose più inutili e più stupide e più kitch che l'umano scibile possa immaginare , le due donne dalla lunga galabeja nera, i capelli avvolti in un lungo foulard di cotone nero a coprire solo la fronte, fumatrici incallite, ora sedute in maniera scomposta all'angolo della magnifica Moschea, ora che vanno e vengono con quell'affascinante fare altezzoso, vendono pacchetti di sigarette di contrabbando ben allineati e perfettamente impilati; i bambini belli presi in affitto ed addestrati a fare gli occhi miserevoli che mi tendono il palmo della mano :
-baschisha - carità; i camerieri più veloci del mondo che servono thè, anice, karkadè, limonata,... accendono shisha con una mano e con l'altra svitano bottiglie di Baraka, il vociare attutito nel via vai che tiene compagnia e rilassa. Mi piaceva starmene lì, vedere e non vedere, osservare , gustare, assaporare, ascoltare, udire, odorare, palpare incalzanti stimoli, dolci sogni ad occhi aperti. Avere negli occhi la merce bella e le cianfrusaglie del khan el khalili. - Habibi, un attimo, vado a rivedere quella tovaglia!
E lui che fuma coi suoi amici e ride e mi mette una mano dentro la borsa, prende le marlboro perchè mi ha sentito e non mi guarda. Che sensazione di appartenenza! uomini con uomini e io che vado serena mentre lui è con me attraverso la sua mano nella mia borsa. Come un bacio in un luogo che non si può dare neanche di striscio.
... Mi piaceva, oh se mi piaceva starmene lì alle porte del kan el kalili, Egitto mio!..." (per gentile concessione a www.macheamoredegitto.blogspot.com)
EL FISHAWI CAFE DAI MILLE SPLENDIDI SPECCHI, IL PREFERITO DA ME E DA ERNEST HEMINGWAY


Midan Hussein a Il Cairo

E' la piazza che si estende tra le due moschee di Al-Azhar e Sayyidna al-Hussein. Dai tempi del Cairo Medioevale la piazza è un luogo importante durante le festività religiose, soprattutto nelle sere del Ramadan, con luci, musica e balli che durano fino alle prime ore del mattino. La Moschea di Sayyidna al-Hussein è dei luoghi più sacri di Egitto per i mussulmani: infatti sembra che la testa di al-Hussein, nipote di Maometto, sia sepolta nella Moschea. Data l'importanza della reliquia, nella moschea non possono accedere le persone di fede non mussulmana. Anche l'area intorno alla moschea è sacra e quindi è vietata la vendita di alcolici.

domenica 22 febbraio 2009

EGITTOMANI








Pubblicato il: 6 febbraio 2009

Sono stati più di un milione i turisti italiani che si sono recati in Egitto nel 2008, con una crescita del 9,1 per cento rispetto all’anno precedente. L’Italia si colloca così al quarto posto per numero di presenze e raggiunge nuovamente i risultati del 2004, in cui era al primo posto.
Gli arrivi totali sono stati quasi 13 milioni con un aumento del 15,7 per cento rispetto al 2007. I dati sono esposti dal Ministro del Turismo Egiziano, S.E. Zoheir Garranah, alla Bit 2009. L’Egitto è presente con uno stand importante (padiglione 2 stand E26/G33) alla Bit di Milano, la Borsa Internazionale del Turismo dal 19 al 22 febbraio prossimi. La presenza italiana in EgittoL’attenzione del turismo italiano verso l’Egitto è cresciuta di anno in anno, interessando tutte le destinazioni, tradizionali e non. L’anno scorso sono stati 1 milione 73mila 159 gli italiani che si sono recati nella terra dei faraoni per ammirare le piramidi, rilassarsi al mare della Red Sea Riviera, navigare sul Nilo o provare l’ebbrezza delle immersioni nel Mar Rosso. In percentuale si tratta del 9,1 per cento in più rispetto ai 983mila 293 del 2007. A parte dicembre, quando comunque la crisi economica globale ha iniziato a provocare una generalizzata contrazione dei consumi, da febbraio a novembre gli arrivi hanno sempre evidenziato una percentuale di crescita, con punte nei mesi di maggio, giugno e agosto. Prospettive futureRispetto ai 13 milioni di oggi, l’Egitto si pone l’obiettivo di incrementare le presenze turistiche di un ulteriore milione, sforando il tetto dei 14 milioni, nel biennio tra il 2010 e il 2011. La stima è dello stesso Ministro del Turismo Zoheir Garranah. Per raggiungere questo obiettivo il Governo Egiziano ha messo in atto nuovi investimenti, in particolare sulla costa nord-mediterranea dove ci sono al momento più di 20mila stanze in costruzione. Per contrastare gli effetti sul turismo della crisi economica globale, il Governo Egiziano annuncia il suo intervento con l’adozione di misure straordinarie come la riduzione delle tasse applicate dagli alberghi egiziani e dei costi di decollo e atterraggio per i voli charter. Sono previste ulteriori misure a supporto dei tour operator: investimenti nella comunicazione pubblicitaria, iniziative di co-marketing, incentivi per i voli charter, promozione delle nuove aree di interesse turistico meno conosciute dai viaggiatori, organizzazione di educational e fam trip, partecipazione a diverse fiere del turismo. Il Ministro del Turismo, S.E. Zoheir Garranah, ha ribadito l’importanza del mercato italiano per l’Egitto e spiegherà i dettagli delle azioni speciali nel corso di una conferenza stampa alla Bit di Milano. Il Ministro Garranah Chairman del Tourismo Resilience Committee del WTO.Il Tourism Resilience Committee del WTO, il cui chairman è S.E. Zoheir Garranah, ha tenuto alla Fitur 2009 di Madrid, lo scorso gennaio, la sua prima riunione, alla quale ha partecipato una delegazione internazionale di cui ha fatto parte il Capo Dipartimento della Presidenza del Consiglio per il Turismo Italiano, Angelo Canale. Il prossimo appuntamento è previsto per marzo, all’ITB di Berlino. Il comitato ha il compito di adottare misure urgenti a supporto del turismo internazionale e di effettuare il monitoraggio sia dei trend dei vari mercati turistici che della situazione macroeconomica globale, al fine di tenere i membri costantemente aggiornati e fornire risposte puntuali.
Mohamed Abd el Gabar, Direttore Ente del Turismo Egiziano in Italia.
Dr Zoheir Garranah, Ministro del Turismo Egiziano
Ente Turismo Egiziano - Via Bissolati 19 - 00187 RomaTel. 06/4827985-4874219 - Fax 06/4874156http://www.egypt.travel/