A.A.A. TURISTA DA SPENNARE IN EGITTO CERCASI

A.A.A. TURISTA DA SPENNARE IN EGITTO CERCASI
Avviso importante a tutte le turiste in partenza per l'Egitto: A.A.A.: IN MAR ROSSO RICORDATI DI FARE ATTENZIONE A NON PESTARE IL CORALLO, A NON ENTRARE NELLE MOSCHEE A CAPO SCOPERTO E A BRACCIA E GAMBE IGNUDE E AGLI SHARMUTE - sharmute: gigolò, che si fa mantenere dalle donne. ( Ci spiace, ma nessun risultato "PROSTITUTO" è stato trovato nel VOCABOLARIO ITALIANO).

lunedì 23 febbraio 2009

CHE PECCATO! MA PERCHE' ROVINARE SEMPRE TUTTO!? LASCIATEMI IMPRECARE !

Polizia egiziana in Piazza Al Hussein dopo lo scoppio della bomba il 22 febbraio 2009

Lampade a Khan el Khalili
Arrestate tre persone, un uomo e due donne

Il Cairo: bomba al suk di Khan el Khalili,Morta una turista francese e 24 feriti
La vittima di 21 anni è deceduta in ospedale. La Farnesina: nessun italiano coinvolto nell'attentato
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L'Egitto: «Il mondo non stia a guardare». L'Ue: «Cessate il fuoco immediato» (22 dic. 2008)
E la Farnesina rivede la mappa del pericolo (30 nov. 2008)
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IL CAIRO (EGITTO) - E’ morta in ospedale la turista francese rimasta coinvolta nell’attentato con bomba domenica al Cairo nei pressi di un caffè nel bazar di Khan el-Khalili, quartiere turistico dove si trova la grande Moschea Hussein. Altre 24 persone sono rimaste ferite, tra cui 18 turisti francesi, 5 egiziani (tra i quali un bambino ed un poliziotto) e un tedesco. Si tratterebbe, dicono le autorità egiziane (ma il loro bilancio riferisce di soli 10 francesi, di quattro tedeschi, tre sauditi e 4 egiziani) per la maggior parte di feriti leggeri, già in gran parte dimessi, ad eccezione di una turista francese, molto grave e che verrebbe operata in queste ore. Ma altre fonti inizialmente parlavano addirittura di 4 morti di cui due stranieri.
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GLI ARRESTI - Poche ore dopo l'esplosione il ministero dell'Interno egiziano attraverso un comunicato rende noto che sono stati arrestati tre presunti responsabili che avrebbero preso parte all'attentato. Si tratta di un uomo e due donne che indossavano il «niqab», il velo che copre il volto completamente, lasciando scoperti solo gli occhi.
FARNESINA - Dopo gli accertamenti effettuati dall’ambasciata d’Italia al Cairo sia presso gli ospedali cittadini sia presso il ministero della Sanità egiziano, fonti della Farnesina riferiscono che «al momento non risultano connazionali coinvolti». Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha espresso il suo «profondo dolore» per l’attentato e - in un comunicato - ha fatto le sue condoglianze alla famiglia della vittima, inviando un messaggio di solidarietà ai feriti e ai loro parenti.
LA DINAMICA - Un giornalista dell'agenzia egiziana Mena ha detto alla tv che l'ordigno è stato lanciato dall'alto, presumibilmente da un balcone dell'albergo Al Hussein, che affaccia sulla grande piazza omonima. Secondo un dirigente della polizia, citato dalla France Presse, l'attacco è stato condotto con una granata, mentre altre fonti delle forze di sicurezza, citando testimoni, hanno riferito che l'attacco è stato condotto con due ordigni, uno dei quali sarebbe stato lanciato da una motocicletta. Le stesse fonti affermano che uno dei due ordigni non è esploso. Le forze di sicurezza hanno circondato l'area dove è intervenuta anche una squadra di artificieri.
GLI AUTORI - Stando alla polizia dietro all’attentato ci sarebbe il gruppo islamico Al-Tawid wal Jihad. Il bazar di Khan el-Khalili - costruito oltre 650 anni fa - è già stato teatro di un attentato suicida nell’aprile 2005 costato la vita a due turisti francesi e a un americano. Nel 2006 la stazione balneare di Dahab, nella penisola del Sinai, venne colpito in un triplo attentato in cui morirono 20 persone. Nel 2004 e 2005 altri due attacchi insanguinarono la costa egiziana lungo il Mar Rosso, a Taba e Sharm El Sheik, uccidendo oltre 100 persone. Negli anni ’90 l’Egitto fu teatro di un lungo conflitto con militanti islamici che culminò con il massacro di turisti a Luxor nel 1997.

"...Mi piaceva, altrochè se mi piaceva starmene seduta sui divani di quei caffè col mio habibi e i suoi amici, in mezzo ad una moltitudine di gente così straordinaria e variopinta. Gli insistenti venditori delle cose più inutili e più stupide e più kitch che l'umano scibile possa immaginare , le due donne dalla lunga galabeja nera, i capelli avvolti in un lungo foulard di cotone nero a coprire solo la fronte, fumatrici incallite, ora sedute in maniera scomposta all'angolo della magnifica Moschea, ora che vanno e vengono con quell'affascinante fare altezzoso, vendono pacchetti di sigarette di contrabbando ben allineati e perfettamente impilati; i bambini belli presi in affitto ed addestrati a fare gli occhi miserevoli che mi tendono il palmo della mano :
-baschisha - carità; i camerieri più veloci del mondo che servono thè, anice, karkadè, limonata,... accendono shisha con una mano e con l'altra svitano bottiglie di Baraka, il vociare attutito nel via vai che tiene compagnia e rilassa. Mi piaceva starmene lì, vedere e non vedere, osservare , gustare, assaporare, ascoltare, udire, odorare, palpare incalzanti stimoli, dolci sogni ad occhi aperti. Avere negli occhi la merce bella e le cianfrusaglie del khan el khalili. - Habibi, un attimo, vado a rivedere quella tovaglia!
E lui che fuma coi suoi amici e ride e mi mette una mano dentro la borsa, prende le marlboro perchè mi ha sentito e non mi guarda. Che sensazione di appartenenza! uomini con uomini e io che vado serena mentre lui è con me attraverso la sua mano nella mia borsa. Come un bacio in un luogo che non si può dare neanche di striscio.
... Mi piaceva, oh se mi piaceva starmene lì alle porte del kan el kalili, Egitto mio!..." (per gentile concessione a www.macheamoredegitto.blogspot.com)
EL FISHAWI CAFE DAI MILLE SPLENDIDI SPECCHI, IL PREFERITO DA ME E DA ERNEST HEMINGWAY


Midan Hussein a Il Cairo

E' la piazza che si estende tra le due moschee di Al-Azhar e Sayyidna al-Hussein. Dai tempi del Cairo Medioevale la piazza è un luogo importante durante le festività religiose, soprattutto nelle sere del Ramadan, con luci, musica e balli che durano fino alle prime ore del mattino. La Moschea di Sayyidna al-Hussein è dei luoghi più sacri di Egitto per i mussulmani: infatti sembra che la testa di al-Hussein, nipote di Maometto, sia sepolta nella Moschea. Data l'importanza della reliquia, nella moschea non possono accedere le persone di fede non mussulmana. Anche l'area intorno alla moschea è sacra e quindi è vietata la vendita di alcolici.

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