A.A.A. TURISTA DA SPENNARE IN EGITTO CERCASI

A.A.A. TURISTA DA SPENNARE IN EGITTO CERCASI
Avviso importante a tutte le turiste in partenza per l'Egitto: A.A.A.: IN MAR ROSSO RICORDATI DI FARE ATTENZIONE A NON PESTARE IL CORALLO, A NON ENTRARE NELLE MOSCHEE A CAPO SCOPERTO E A BRACCIA E GAMBE IGNUDE E AGLI SHARMUTE - sharmute: gigolò, che si fa mantenere dalle donne. ( Ci spiace, ma nessun risultato "PROSTITUTO" è stato trovato nel VOCABOLARIO ITALIANO).

lunedì 24 marzo 2008

QUALCUNA LO CONOSCE? Does somebody know him?




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sabato 15 marzo 2008

Le charme de Sharm: strage di cuori per gigolo







Le charme de Sharm: strage di cuori per gigolo
E' pari ad un'epidemia conclamata, un'emergenza, un olocausto. Ormai è reale ed incontestabile. Donne da ogni parte d'Europa, di ogni età e di ogni ceto sociale, da anni, raggiungono le vicine mete del Mar Rosso e rimangono folgorate dal mal d’Egitto. Complici tra gli altri, il sole, il mare, le spiagge, i fondali, i deserti, la cultura, il calore del vento, della luce, della gente, perdono l'equilibrio, vacillano, smarriscono la strada maestra dentro occhi penetranti, lustri come akoie. Alienano la ragione e i sensi, ipnotizzate da incantatori nel breve tempo di un attimo. In poche parole, come mai prima, s'innamorano perdutamente di un uomo.
All'inizio è l'idillio, la salvezza, la redenzione, la risurrezione... la felicità.
Poiché è facile seguire chi dà piacere e benessere al cuore, allo spirito e ... alla carne, queste donne si lasciano docilmente prendere per mano e condurre...
Le stesse donne cominciano così il loro andirivieni dall'Europa all'Egitto. Sono viaggi a qualunque prezzo, per andarsi a prendere ciò che loro spetta, l'Amore.
A seconda dei casi sono spesso fughe dalla realtà, da sé stesse, dalla famiglia, dal lavoro, dalla noia, dalla propria casa, verso un uomo che è lì ad aspettarle: candele, erba, musica, champagne, luoghi da favola: c'è tutto, non manca nulla: pace, silenzio, tramonti infuocati, baci al buio sotto stelle cadenti, avventure e scenari inimmaginabili...
Studentessa, dottoressa, capo-ufficio, avvocata, casalinga, laureata in lettere e filosofia, operaia, disoccupata, professoressa, segretaria, donna manager, d'un tratto entra in un tourbillon d’emozioni così sconvolgenti che dimentica la sua identità e diventa "regina"...
Quand’ ecco che, sul più bello, quand’ella è lì, a toccare il turchese più turchese del cielo sereno con un dito, Harry Houdini batte violentemente le mani - Svegliati!
Un lampo e spariscono gli effetti speciali e l'incantatore di serpenti le presenta il conto.
Il primo schianto, di solito, è addosso ad una richiesta di denaro, spesso mascherata da una malattia, un parente che sta morendo, un'emergenza abitativa, una questione di vita o di morte. O semplicemente una richiesta molto più esplicita, per cambiare vita... bizness!... viza!
Oppure un macigno si stacca improvvisamente dal Monte Sinai per entrare in un cellulare e diventare sms ... e un'altra donna avvisa: - Sono la moglie di Mohamed, fatti da parte...
O mentre la stessa sta cercando chissà che cosa: bam! un biglietto ancora caldo... di quella appena uscita dalla stessa porta dalla quale lei, l'ultima dell'harem è appena entrata: - Ti chiamo appena atterro in Italia. Mi mancherà tutto di te. Ti amo -
O ancora, il cellulare di lui lasciato incustodito per imprudenza... lei preme senza pensarci il tasto messaggi e giù numeri con prefissi da tutto il mondo... le frasi sono più o meno sempre le stesse, perfino le stesse che gli scrive lei
- I want hear your voice to night habibi
- I'm all, all for you, you are my all habibi
- I miss you so much habibi
HABIBI!!!
Maledetto habibi!
Dopo lo schiaffo morale e fisico il casello dell'autostrada, ritirare il biglietto e via verso i sotterfugi, la disperazione, la lotta, i compromessi, le corse furtive alla Thomas Cook, alla Western Union, al Bancoposta servizio Moneygram per il trasferimento di denaro all’estero, le notti davanti al computer, dentro i siti delle innamorate in Egitto, degli stranieri all'estero, del Ministero degli Interni, dei Consolati, delle Ambasciate, i tentativi di intraprendere percorsi, analisi, la ricerca affannosa dei perché, dei che cosa la tiene legata a un lui così diverso, così mascalzone, così impostore da stordire, da impazzire, la confusione di fronte agli stessi propri comportamenti irrazionali... le gocce per dormire, per affrontare, per non piombare, la ricerca disperata di un ospedale, di una comunità di recupero per dipendenza da "roba troppo pesante", di un metodo innovativo, rapido, di successo per poter guarire.
Il fenomeno è vecchio, radicato ai Caraibi e, più vicino a noi, nel Nord Africa, soprattutto in Marocco e Tunisia; più recente ma più diffuso di quanto si possa immaginare in Egitto, si è sviluppato negli ultimi vent'anni nelle principali località turistiche: a Sharm el Sheik con un impatto tuttora devastante, imbruttente a Hurghada e, ultimamente, emergente in maniera preoccupante anche a Marsa Alam ed in altre località minori di più recente costruzione, dove, lo stesso impatto non viene apprezzato secondo il danno effettivo.
Il danno effettivo va da sé che è direttamente proporzionale all'ingenuità, alla dose di autolesionismo e alla capacità di difesa personale e autonomia della turista in questione.

Avviso importante a tutte le turiste in partenza per l'Egitto:
A.A.A.: IN MAR ROSSO RICORDATI DI FARE ATTENZIONE A NON PESTARE IL CORALLO, A NON ENTRARE NELLE MOSCHEE A CAPO SCOPERTO E A BRACCIA E GAMBE IGNUDE E AGLI SHARMUTE.
-sharmute: gigolò, che si fa mantenere dalle donne.
(Ci spiace, ma nessun risultato "PROSTITUTO" è stato trovato nel VOCABOLARIO ITALIANO)
( continua)

venerdì 14 marzo 2008

Il gatto in un appartamento vuoto


Il gatto in un appartamento vuoto


Morire: questo a un gatto non si fa.
Perché che deve inventarsi un gatto in un appartamento vuoto?
Farsi le unghie sulle pareti.
Strusciarsi ai mobili.
Come se qui niente fosse mutato,
eppure qualcosa è cambiato.
Come se niente fosse stato spostato,
eppure qualcosa non è al suo posto.
E alla sera la lampada non splende più.
Si sentono passi sulle scale, ma non sono quelli.
La mano che mette il pesce sul piattino
non è la mano che lo metteva.
E c'è qualcosa che non comincia alla sua solita ora.
E c'è qualcosa che non accade come dovrebbe.
Qui per tanto tempo c'è stato qualcuno
ma poi improvvisamente è scomparso,
e testardo continua a non esserci.
Si è guardato in ogni armadio.
Corso su ogni scaffale.
Ci si è infilati sotto il tappeto e controllato.
Si è perfino infranto il divieto, e sparso ovunque i fogli.
Che altro c'è da fare?
Dormire, aspettare.
Che si provi soltanto a tornare, che soltanto si faccia vedere.
Imparerà, sì, che questo a un gatto non lo si fa.
Si andrà verso di lui,
proprio come se non se ne avesse alcuna voglia,
pian pianino,
su zampe molto offese.
E tanto per cominciare niente salti, miagolii.

Wislawa Szymborska

giovedì 13 marzo 2008

ATTENTE AL GATTO!!!

LA VENERAZIONE DEI GATTI

Fin dall’antichità, il gatto, per gli Egizi era un animale sacro. Nessuno era amato quanto lui e templi e case erano abitati da gatti trattati con ogni cura.
Per ottenere un favore dalla dea Gatta, Bastet, era più che sufficiente offrire del pesce prelibato al proprio micio.
Alla morte i gatti venivano mummificati, esattamente come si faceva per i faraoni e per gli esseri umani, e i loro corpi venivano sepolti in una necropoli destinata a loro.
Durante gli scavi archeologici, vennero rinvenuti milioni di gatti mummificati, prova inconfutabile della venerazione attribuita a questi felini nell'antico Egitto.

Il felino raffigurato con lo scudiscio sulla pietra sta accompagnando delle anatidi al pascolo.
Il felino rappresenta l’idea di uomo e le anatidi l’idea di donna, radicate nella cultura di quella civiltà. Cultura sviluppatasi in quella sottile striscia di terra fertile che si distende lungo le rive del Nilo a partire dalle sue cateratte al confine col Sudan fino allo sbocco nel Mediterraneo, e riconosciuta come entità statale a partire dal 3300 a.C. fino al 31 a.C., quando ci fu la conquista romana e sviluppatasi fino ai giorni nostri con periodi oscuri alternati a periodi di gloria.

Ho scelto quest’immagine perché meglio di qualunque altra può rendere l’idea di uomo e di donna, marcata ancora al giorno d'oggi, nel cervello del maschio e della femmina egiziani.
Innanzitutto l’idea di padrone di branco di femmine tra cui, a piacere, scegliere una preferita; poi l’idea della donna ubbidiente e non pensante, in una parola, schiava.
Lo scudiscio è l’emblema della capacità del maschio egiziano di diventare all’occorrenza violento senza possibilità di appello.
Le anatidi in doppia fila indiana rappresentano il modo in cui il maschio egiziano concede loro il tempo di svago sotto la sua stretta sorveglianza.
Se il gatto rappresenta l’uomo egiziano, possiamo facilmente evincere come sia radicata fin dalle origini una straordinaria ed unica venerazione inconfutabile nei suoi confronti.
Se le anatidi rappresentano la donna in quanto tale, altrettanto facile è dedurne la nulla considerazione.

E... i nuovi gatti?


Egitto - La dea gatta

Sembra che il gatto sia stato addomesticato intorno al 2000 a.C., nell'antico Egitto. Fino ad allora era vissuto allo stato selvatico. Gli Egizi amavano la sua presenza amichevole e le sue qualità di cacciatore di topi, mentre il gatto adorava essere oggetto delle loro attenzioni. A partire dal 1567 a.C., il gatto divenne un animale sacro, considerato come manifestazione della dea Bastet. Nell'antico Egitto, uccidere un gatto era un reato punibile con la morte.
Il gatto domestico dell'antico Egitto discendeva dal gatto selvatico africano, Felis sylvestris lybica. I gatti cominciarono a vivere accanto all'uomo nel 6000 a.C., ma solo dopo tremila anni diventarono domestici. Durante gli scavi archeologici, sono stati ritrovati dipinti di gatti eseguiti con grande accuratezza di particolari: il manto marrone-rosiccio, a macchie o tigrato, le orecchie larghe, il corpo dotato della stessa raffinata agilità dell'attuale Siamese.
IL GATTO SACRO
Nell'antico Egitto, i gatti non erano semplici animali da compagnia, ma i rappresentanti sulla terra della dea gatta Bastet, divinità protettrice della fertilità e delle gioie terrene (la danza, la musica e la sessualità) e dea della salute. Ogni anno milioni di persone affollavano il tempio di Bastet, situato nella città di Bubasti, per venerare la dea con canti e danze.
LA VENERAZIONE DEI GATTI
In realtà per gli antichi Egizi moltissimi animali erano sacri, ma nessuno era amato quanto il gatto. I sacerdoti tenevano sempre qualche micio nei loro templi e in ogni casa vi era un gatto, trattato con ogni cura. Per ottenere un favore dalla dea Bastet, era sufficiente offrire del pesce particolarmente prelibato ai suoi rappresentanti terreni. Alla morte i gatti venivano mummificati, esattamente come si faceva per i faraoni e per gli esseri umani, e i loro corpi venivano sepolti in una necropoli destinata a loro. Durante gli scavi archeologici, vennero rinvenuti milioni di gatti mummificati, prova inconfutabile della venerazione attribuita a questi felini nell'antico Egitto.