A.A.A. TURISTA DA SPENNARE IN EGITTO CERCASI

A.A.A. TURISTA DA SPENNARE IN EGITTO CERCASI
Avviso importante a tutte le turiste in partenza per l'Egitto: A.A.A.: IN MAR ROSSO RICORDATI DI FARE ATTENZIONE A NON PESTARE IL CORALLO, A NON ENTRARE NELLE MOSCHEE A CAPO SCOPERTO E A BRACCIA E GAMBE IGNUDE E AGLI SHARMUTE - sharmute: gigolò, che si fa mantenere dalle donne. ( Ci spiace, ma nessun risultato "PROSTITUTO" è stato trovato nel VOCABOLARIO ITALIANO).

venerdì 27 maggio 2011

Masr A'let - AMR DIAB (Translated) مصر قالت - عمرو دياب



http://rivoluzionando.wordpress.com/2011/05/25/la-seconda-passione/


Ho appena richiuso la porta della mia camera dietro di me. Ho ancora le orecchie tappate a causa di una pressurizzazione inadeguata a bordo dell'aereo che mi ha riportato in Italia dall'Egitto. Sono stata al Cairo una ventina di giorni, un po' per lavoro e un po' per amore. L'amore al Cairo è divenuto più serio oserei dire, come tutto del resto sembra esserlo. Mi sento strana, credo domani succederà qualcosa in Piazza Tahrir, ricomincerà qualcosa d'importante.
Ma io non potrò esserci. Mio padre mi ha detto meno male che sei tornata.
Ho le orecchie tappate e il cuore gia colmo di malinconia. Laggiù ho palpato, col mio respiro anche, quella voglia di non morire in fondo al cuore, di non ritorno a prima della rivoluzione. Quel bisogno che non finisca tutto nella confusione morale e psicologica e sociale e politica generale.
La tristezza degli occhi del mio Habibi, disoccupato da cinque mesi oramai, quasi privo delle convinzioni dei giorni della rivoluzione, ha preso il posto di quel luccicchio delle sue pupille che tanto mi commuovevano anche se dal video di Skipe, mentre io ero in India e lui lì, tra le tende della Piazza ad aiutare, scrivere, dividere i pasti, condividere.
Condividere! Mi è sembrato che gli mancasse quella che era stata una sacra condivisione per un sacro ideale per cui combattere. Mi è sembrato pure che si sia convinto che la strada da percorrere sarà ancora lunga e tortuosa e sempre dannatamente in salita. E ha di nuovo voglia di combattere per il SUO Egitto e domani sarà lì con gli altri e qualcosa succederà.
Auguri mio eroe! Per la prima volta abbiamo parlato seriamente e tu eri finalmente l'uomo che avevo intravisto in te. Felice di non essermi sbagliata my love!

mercoledì 18 maggio 2011

PENSIERO AUGURALE


We will be damned if we every choose to rule again! (please make contributions in US dollars if you please!)


giovedì 17 marzo 2011

The Beatles - All You Need Is Love

LEGGETE QUESTO BELLISSIMO PEZZO DI " RIVOLUZIONANDO "


ABBIAMO SOLO BISOGNO DI AMORE E DI NIENTE ALTRO!


KOLLU TAMEM?
Oggi visita di Hillary Clinton in Tahrir Square al Cairo.
A Dahab, la laguna che molti di noi considerano l’ultimo paradiso rimasto vergine di nostra conoscenza è risultata non essere, come si credeva, parco naturale protetto, ma parte delle proprietà del figlio di Mubarak. Da diversi giorni notiamo segni tracciati da pietre ammassate da parte dei beduini e temiamo l’inizio di una costruzione selvaggia. Spero che abbiamo interpretato male i segni e le notizie.
Kollu tamen? Va tutto bene? Non lo so se va tutto bene perché questa sera mi è arrivato nell’anima lo tsunami del Giappone, e dopo ancora tanti giorni di notiziari ed immagini l’emozione al solito travolge a scoppio ritardato. Mentre nel frattempo, dai Paesi attorno a noi si respirano violenza e morte – una morte che è parte della vita e che da un quadro globale, una volta usciti da tutta questa storia, sarà certamente solo uno dei colori del progresso umano, civile, spirituale e politico, ma che mentre ci sei dentro a volte ti toglie il fiato. Che certe volte si vorrebbe non provare emozioni.
Il blog è dedicato alla rivoluzione nel suo senso lato, di conseguenza mi sento libera di dissertare anche sulle rivoluzioni degli altri Paesi, e su quella della Natura nei confronti del genere umano, che molto probabilmente non se la merita.
Kollu tamem? Sul Bahrein, Il Sole 24 Ore riporta del fallimento dell’esercito saudita venuto a “portare la calma”. Che dolce eufemismo. “Ci sarebbe già un militare morto, circa 5mila sciiti hanno preso d’assalto l’ambasciata saudita, gli iraniani protestano, gli americani non sono contenti e il re del Bahrein ha proclamato tre mesi di stato d’emergenza.” Poi ancora dice: “La tv di stato spiega che il re «ha autorizzato il comandante delle forze di difesa nazionale a prendere tutte le misure necessarie per proteggere la sicurezza del paese e dei suoi cittadini». Il re in sostanza ha dato un ordine a se stesso, essendo lui il capo delle forze armate del Bahrein.” Davvero, mai come in questo momento storico del mondo e in questo momento emotivo di me stessa ho toccato tanto da vicino il filo folle di congiunzione tra la tragedia e l’ironia. Ci sono giorni in Medio Oriente, con le TV puntate sulla catastrofe in Giappone, in cui davvero non sai se sia più intelligente ed esaustivo riportare bollettini drammatici o scrivere un tipo di satira nuova, dal sapore apocalittico, sì, ma che sempre una risata strapperà – e non è poco.
Kollu tamem? “Gli Stati Uniti avevano due grandi alleati nel Medio Oriente arabo: Hosni Mubarak e re Abdullah saudita. Il primo è andato, il secondo si rifiuta di capire cosa gli stia accadendo attorno o forse ha solo il limite generazionale per capire. Quando al Cairo Mubarak stava già cadendo dal piedistallo, alla fine di una telefonata Abdullah aveva chiesto a Barack Obama di permettere al regime egiziano di difendersi con ogni mezzo: anche sparando ai manifestanti.” (Sempre Il Sole 24 Ore di oggi)
Kollu tamem? Marafsh, non lo so. I popoli del mondo lottano per migliorare le loro condizioni umane e sociali, si fanno uccidere per il sogno di un domani migliore per i loro simili e per i loro figli, combattono senz’armi per la libertà, e intanto il tuo vicino di casa fa ribaltare nell’oceano una petroliera o fa esplodere centrali nucleari con la pia ancestrale illusione che tutto sia reversibile. NON CI SONO bandiere di fronte alle questioni ambientali. NON CI SONO razze di fronte alle faccende umane. NON CI SONO nazionalità che tengano di fronte a un genocidio (e ormai da qualche settimana a parte Di Pietro quasi nessuno usa più questa parola, che invece è doverosa per il caso libico).
Kollu tamem? Questa formula con gli egiziani mi ha sempre regalato reazioni alterne negli anni: un’espressione gentile e giocosa, un contatto verbale premuroso che mi solleva l’umore di fronte all’interesse del prossimo, e che in altri momenti un po’ più devastanti mi ha fatta sentire inadeguata, perché non avrei risposto come al solito “tutto bene”, ma avrei più probabilmente cominciato a dissertare sui grandi sistemi dell’universo, e del mio essere qui.
Kollu tamem? Non lo so, andrebbe tutto bene immaginando un mondo nuovo, totalmente affrancato da questi medioevi umani e ambientali. Un mondo di democrazie avanzate, in cui i diritti si espandano fino alla soglia del dovere, dove il dovere sia il confine con il diritto del prossimo. In cui si comprenda intimamente che tutte le risorse naturali rientrano nell’eterno ciclo del dare e avere, e che nessuno ci ha mai messo a disposizione un paradiso in terra perché ne approfittassimo senza nemmeno un grazie, né il rispetto, né la coscienza di tutelarlo. Per raggiungere una realtà diversa, bisognerà, appunto, prima immaginarla. E allora immaginiamo come sarà il mondo per cui abbiamo lottato e il mondo che andiamo a salvare, con rivoluzioni, con petizioni, referendum e con scelte più lucide, senza più rimandare, e senza limiti alla bellezza e all’equilibrio con cui vogliamo immaginarcelo, perché nessuna realtà può nascere se alla sua base non c’è un pensiero, un sogno, una visione.

sabato 5 marzo 2011

I Giganti - Proposta

BENTORNATI IN EGITTO TURISTI!

Habibi revolution


LEGGETE OGNI GIORNO E DIVULGATE

http://rivoluzionando.wordpress.com/ di Sonia Serravalli



BENTORNATI IN EGITTO TURISTI! - TOURISTS WELCOME BACK TO EGYPT!
pubblicata da Sonia Serravalli il giorno martedì 1 marzo 2011 alle ore 11.48
(in Italian and English below)

Buongiorno,
Desidero rivolgermi a voi con questa lettera per rispondere alle tante domande giuntemi sulle condizioni dell’Egitto ora e sulla possibilità di viaggiare qui.
Sono stata al Cairo fino a ieri e da oggi di ritorno a Dahab, dunque ho avuto la possibilità di verificare l’atmosfera generale del Paese. Bene, le mie conclusioni sono queste:
questo è un Paese nuovo. Le persone non sono mai state tanto felici di lavorare quanto ora, perché per la prima volta sentono questa terra come propria. Stanno desiderando ardentemente nuovi visitatori, per servirli con passione e mostrare loro questo nuovo Egitto. L’ospitalità araba non è mai stata tanto sentita come oggi, se ciò è possibile. Ho persino aperto un blog in italiano, che aggiorno dal 25.1 quotidianamente, per raccontare le cose che i mass-media non dicono (http://www.rivoluzionando.wordpress.com/). Sono stata più volte in Tahrir Square e posso garantirvi che non vi sentirete mai tanto benvenuti come in questo momento storico, perché se gli egiziani vi vedono qui, vi ringrazieranno di continuo come han fatto con me. In un momento di crisi, alcuni di loro mi hanno regalato tè, acqua o frutta proibendomi di pagarli. Di conseguenza, non solo vi dico che il Sinai è per voi adesso sicuro al 100%, ma vi consiglio anche di andare a vedere la Piazza Tahrir al Cairo, perché si tratta di un’esperienza storica, commovente e molto umana. E le foto fatte in un frangente del genere rimarranno per sempre con voi nel vostro bagaglio di ricordi di viaggio.
Inoltre, due giorni fa si è svolta una grande festa a Sharm El Sheikh per l’apertura della nuova stagione turistica. Tutto è aperto, frutta e verdura arrivano a Sharm e a Dahab regolarmente, hotel e piscine sono aperti per voi e per i vostri bambini, dallo scorso fine settimana sono arrivati nuovi turisti e aumenteranno in vista della prossima alta stagione (attorno a Pasqua). Tutti i voli stanno riaprendo tra fine febbraio e inizio marzo.
Vi aspettiamo dunque a Dahab per rendere la vostra vacanza indimenticabile – e di nuovo, non scordate di visitare il Cairo e il resto di questo meraviglioso Paese se ne avete la possibilità.
Saluti solari da Dahab,
Sonia Serravalli di www.dahabtravel.eu/it
(per favore diffondete con tag, gruppi, email o altro, grazie)


Good morning,
I want to address you this general letter in order to answer the many questions I'm receiving from Europe about the conditions of Egypt and the possibility to travel here.
I have been in Cairo till yesterday and back in Dahab from today again, so I had the possibility to see the general atmosphere of the country. Well, my conclusion in this:
this is a new country. People were never as happy to work as now, because for the first time they feel this land as theirs. They are craving for visitors to come, they feel like working for them with passion, showing them a new Egypt. Arabs’ hospitality is now even stronger than usual, if this is possible. I've even opened a blog in Italian, updating it every single day since the 25.1 in order to explain home things that the mass-media don't say. I was also in Tahrir Square several times and I can assure to you that you would never feel as welcome as in this historical moment, because if Egyptians see you here, they will thank you all the time as they did with me these days. In a moment of crisis, some of them have even given me tea, water or fruits without wanting any money. As a consequence, I don’t only tell you that Sinai is for you 100% safe, but I also suggest you to go and see Tahrir Square in Cairo, because this is a historical, touchy and very human experience. And the pictures you can take here after the recent revolution will stay in your precious travel memories forever.

Besides, two days ago there was a huge party in Sharm El Sheikh for the opening of a new tourist season.
Everything is open, fruits and vegetables are regularly arriving to Sharm and Dahab, all hotels and pools are open for you and your children, new tourists have arrived from last week-end and they are increasing as we approach the next high season (Easter). All flights are opening again between the end of February and beginning of March.
We wait for you in Dahab to make your holiday unforgettable – and again, don’t forget to visit Cairo and the rest of this marvelous country if you have the chance.
Sunny greetings from Dahab,
Sonia Serravalli from http://www.dahabtravel.eu/
(please widespread with tags, groups, emails or more)

domenica 20 febbraio 2011

IMPORTANTE IMPORTANTE IMPORTANTE AIUTIAMO GLI EGIZIANI A COSTRUIRE IL LORO TANTO AGOGNATO STATO DEMOCRATICO


Cara Ayka,

ti mando questo avviso da divulgare in ogni dove, è importantissimo! Per la traduzione usare google traduttore.

Grazie

Maggy


IMPORTANT: To help Egyptians to build their long-awaited Democratic State


هام هام هام: تبعاً للنظام المتبع حالياً تصدر حالياً ولأخر الشهر الحالي فقط بطاقا...ت الإنتخاب والتي يحق لاصحابها فقط التصويت بأي إنتخابات أو إستفتاءات رسمية. للحصول على البطاقة تذهب لقسم الشرطة التابع له محل سكنك ومعك بطاقة الرقم القومي وصورة منها على أن يكون عمرك على الأقل 18 عاما فيتم إدراج إسمك خلال 10 دقائق لتحصل في مايو أو ابريل القادم على بطاقتك الإنتخابية. نكون مستعدين في حالة عدم تغيير النظام خاصة إن حالياً إلذين معاهم بطاقات إنتخابية أغلبيتهم أتباع الاحزاب العتيقة أو محترفي بيع الأصوات . أرجو النشر هنا وعلى الإيميل والبلاكبيري والتويتر وحث الناس جميعاً على عمل البطاقة الإنتخابية. رجاء حار: لا تضيع صوتك فهو سلاحك الحقيقي وفرصتك للمشاركة وصنع مصر جديدة بإذن الله

sabato 19 febbraio 2011

Flowers and army!

flowers and army


Leggete! Leggete! Leggete!

REPORTAGE DI UNA RIVOLUZIONE
Posted on February 19, 2011 by soniaserravalli
REPORTAGE DI UNA RIVOLUZIONEDa Dahab, EgittoDi Sonia Serravalli (già autrice de “L’oro di Dahab”, 2007)
Mi trovo in Sinai, a una distanza giusta per raccontare – né troppo vicina da essere risucchiata dagli eventi, né troppo lontana perché le notizie più immediate e oggettive non possano raggiungermi. Quindi ho raccontato qui, giorno per giorno, come mi è giunta, la verità dell’Egitto.
Un sogno infiammato dalla scintilla vivente di Mohamed Bouazizi – Tunisia.
NotaQuelle annotate qui non sono informazioni di una giornalista professionista e non si arrogano alcuna pretesa. Però sono notizie scritte “sul campo” da una delle località “minori” dell’Egitto, in cui viviamo in tanti da tutto il mondo – un collage di telegiornali da più lingue, Paesi e racconti diretti della gente locale -, e in quanto tali credo dotate di una veridicità speciale. Il loro carattere è naif e “sporco” in quanto non setacciato da alcun filtro, sentito nel profondo, indipendente ed intimo per sua natura, per chiunque vorrà usufruirne.Data la sequenza cronologica degli eventi e il loro carattere narrativo più che giornalistico, se ne consiglia la lettura integrale nell’ordine temporale reale.Sonia Serravalli, Dahab, Sinai, Egitto

http://rivoluzionando.wordpress.com/

venerdì 11 febbraio 2011

martedì 1 febbraio 2011

BASTA E' BASTA!


Cara Ayka,
come stai? Come state voi habibine? Vi immagino tutte con il fiato sospeso a guardare Al Jazeera: chissà che il vostro habibi non sia in prima fila, fra i dimostranti in Piazza Tahrir a urlare "Mubarak il tuo tempo è finito!"
I miei amici di Alessandria non mi rispondono, né alle mail, né agli sms, né ai tentativi di chiamata. I cellulari sono accesi, ma rimangono non risposti. Cerco di sperare per il meglio. I miei amici europei al Cairo, ieri, sono partiti per Parigi e da lì ognuno prenderà la sua strada, chi per Bruxelles, chi per Lisbona.
I miei amici tunisini stanno bene invece, alhamdulillah!
Scrivo ora qui sotto quella lettera aperta che è rimasta a mezz'aria da un po'. Ma quanto è cambiato per il mondo arabo e per l'Egitto dal nostro ultimo scambio di email!
Con affetto,
D.
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Quasi esattamente un anno fa mi imbattevo per puro caso nel sito di Aykadolly "Ma che amore d'Egitto".
Fu una vera e propria scoperta, mi misi a far scorrere le pagine sullo schermo senza sosta. Uno dopo l'altro scivolavano i post all'indietro. Dai più recenti a quelli scritti prima. Scoprivo che c'erano altre persone, tante persone, nella fattispecie, dai racconti, si capiva che erano tutte donne, che avevano sofferto non poco nel tentativo di farsi una storia con ragazzi egiziani. I tratti comuni alle storie erano molti e talmente ricorrenti da sembrare il copione di qualche commedia o tragedia, holliwoodiana o greca, a seconda dei casi, a seconda della sensibilità delle persone coinvolte.
Scrissi di getto un commento piuttosto elaborato al post "Le charme de Sharm: strage di cuori per gigolo" e Ayka lo pubblicò in un nuovo post a se stante dal titolo "ah, habibi!". Era il 9 dicembre 2009.
Da allora e per i mesi successivi si instaurò un certo dibattito costruttivo con alcune lettrici e con Ayka stessa (spesso con lei attraverso mail private). Ricordo con piacere, e saluto, Dolphin, Maggy e "una mamma", intelligenti e sensibili! Abbiamo scambiato opinioni e pensieri. Poi si intromisero persone più bisognose, alcune delle quali misero in dubbio finanche che io fossi io, che d. fosse l'alter ego di una psicotica che scriveva un commento e poi si dava una risposta da sè. Tristissimo, ma chiudo subito la parentesi che non è certo mia intenzione stuzzicare istinti irrequieti...:)
Con lo scorrere del tempo ho inviato qualche contributo via mail e Ayka lo ha sempre pubblicato, accompagnandolo sempre da una ricerca iconografica attenta e visionaria, e "Ma che amore d'Egitto", anche con i commenti chiusi, ha continuato ad essere un autorevole punto di riferimento per le "deluse d'habibi". Lo ha fatto con spirito, con ironia, a volte con rabbia, perché Ayka ha dedicato e dedica tanto del suo tempo e della sua energia a fare anche un lavoro sporco. The dirty job: assume su di se, con pazienza, e filtra e rifiltra, e passa al setaccio l'espressione dell'angoscia, dei dubbi, del disorientamento che tante ragazze e donne provano quando un amore d'egitto incrocia il loro cammino. Quando tutto è in salita, Ayka non si tira indietro, ti prende in spalla e ti porta su...
Un anno è passato e siamo ad una svolta epocale in Egitto e in tutto il mondo arabo. Quello che è stato non sarà più. E' presto dire ciò che succederà ma si può facilmente affermare che la caduta del faraone è prossima. Lui è il secondo, gli eroici tunisini si sono sporcati le mani prima, alcuni hanno pagato con la loro vita, così come stanno pagando alcuni egiziani.
Le condizioni economiche e sopratutto sociali a breve cambieranno molto in Egitto e in tutto il resto del mondo arabo, il tenore di vita si alzerà e spero che tutti gli arabi potranno godere di un più diffuso benessere, lo stretto cerchio dei corrotti e privilegiati si spezzerà. Una più equa distribuzione dei beni e delle ricchezze significherà maggiori possibilità di impiego per tutti si spera, quindi i nostri habibi non saranno più costretti ad "innamorarsi" in forma seriale dei turisti e delle turiste occidentali, non saranno più costretti ad ingannarli ed ingannarle, a inscenare romantici coinvolgimenti emotivi...
Il vero amore sarà vero amore e l'amore d'egitto sarà soltanto un lontano ricordo. Più relazioni sincere, se davvero dovranno sbocciare, e meno cuori spezzati.
Questo è il mio augurio per le rivoluzioni arabe del 2011, quella tunisina dal romantico nome di Rivoluzione dei Gelsomini, quella egiziana dallo scanzonato nome di Rivoluzione della Molokhia... e tutte le altre che a breve spero avremo la fortuna di testimoniare: quella marocchina, quella siriana, quella giordana, quella yemenita, quella saudita e così via!
Sempre vostro,
d.