A.A.A. TURISTA DA SPENNARE IN EGITTO CERCASI

A.A.A. TURISTA DA SPENNARE IN EGITTO CERCASI
Avviso importante a tutte le turiste in partenza per l'Egitto: A.A.A.: IN MAR ROSSO RICORDATI DI FARE ATTENZIONE A NON PESTARE IL CORALLO, A NON ENTRARE NELLE MOSCHEE A CAPO SCOPERTO E A BRACCIA E GAMBE IGNUDE E AGLI SHARMUTE - sharmute: gigolò, che si fa mantenere dalle donne. ( Ci spiace, ma nessun risultato "PROSTITUTO" è stato trovato nel VOCABOLARIO ITALIANO).

mercoledì 8 maggio 2013

 
Sei un serpente velenoso, 
dovevo ucciderti appena visto.
Ti ho dato il tempo di paralizzarmi.
 
BASTA
HO IL VOMITO

VOGLIO USCIRE DA QUESTO MALEDETTO GIOCO
E
MALEDIRE IL GIORNO CHE TI HO INCONTRATO
E
IL GIORNO IN CUI HO PERSO LA TESTA
E NON HO PIU' SAPUTO DISTINGUERE
IL BENE DAL MALE
L'AMORE DAL POSSESSO
L'AMORE DAL MALAFFARE
L'AMORE DALL'ARRAFFARE
L'AMORE DAL SESSO

SEI UN MALFATTORE
SEI  PEZZENTE  IMPOSTORE ED APPROFITTATORE

SEI UN BUONO A NULLA

SAI SOLTANTO RUBARE
RUBI CUORI E POI DENARO

SEI PURE TRADITORE
E VIGLIACCO

NON HAI MAI PORTATO NULLA DI BUONO
NE' NULLA DI GRATIS
NELLA MIA VITA

CHE DIO TI STRAMALEDICA!

venerdì 3 maggio 2013

Tradimento

T R A D I M E N TO
 
Ti sei sposata ieri sera, poi sei partita per Brescia, dovevi preparare delle cose. Le ultime. L'appartamento in Italia l'avevi già venduto e con quei soldi comperasti, senza pensarci su due volte, una casa in un bellissimo residence di fronte al Mar Rosso, 80 km a sud di Marsa. Lui ti aveva detto che quella era una very beautiful house. Era felice e anche tu, come non lo eri mai stata. Dovevi andare a prendere dei documenti dal notaio e consegnarli al commercialista. E poi sistemare, sistemare, sistemare. Tutto, chiudere con ogni cosa. Come se la tua vita fosse diventata all'improvviso una vita precedente. Perchè dovevi ripartire per l'Egitto e vivere finalmente e per sempre con lui.
Inshallah!
E lui?
Lui, mentre tu sei appena atterrata all'Orio al Serio, è in auto (quella che gli regalasti tu l'anno scorso perchè sarebbe tornata utile anche a te dopotutto)  con un amico egiziano e un italiano, amico comune. Questi ultimi stanno approfittando di un passaggio fino a Port Galib. Lui va all'aeroporto, sta arrivando la sua ragazza. Una "turnista" che lo raggiunge da anni, tutti gli anni, ad aprile e a ottobre. Ma che tu ignori. Sì, va be', qualche avvisaglia l'avevi avuta, ma quisquiglie non probanti alla fin fine.
Prima di girare per l'aeroporto, lui accosta e il suo amico egiziano e l'italiano scendono dalla macchina e se ne vanno per i fatti loro. 
Poi succede che, lui, il tuo novello sposo, musica araba a palla, riprende il viaggio mettendosi a superare un pulmino di turisti a tutta velocità e si schianta contro un altro veicolo che sopraggiunge dalla corsia opposta. L'auto, riversa tra l'asfalto e la sabbia, è ridotta ad un rottame fumante.
l'Italiano ti chiama, ti spiega che lui, tuo marito, è miracolosamente illeso. Sì, va be' una clavicola e un ginocchio rotto ma poteva essere morto.
Gli raccomandi tremando di fare tutto ciò che serve, di non badare a spese, che pagherai tutto tu.
Arriverai prima possibile.
E difatti arrivi, grazie ad una serie di voli dalle soste estenuanti che sei riuscita a mettere insieme e a prenotare per un pelo. Arrivi stravolta, Dio solo sa come hai trovato il tempo di farti la doccia.
Fai irruzione nella sua vita privata e trovi la "turnista" con lui: sorridente, lunghi capelli biondi, lucenti, che le toccano il fondoschiena.
Li vedi da lontano. Lei lo sorregge con tanto amore, ogni tanto lo sfiora sulla spalla con le labbra, sono baci, bacetti.
Sono attimi: dapprima la sorpresa, poi - no non può essere lui, poi il colpo al cuore della verità, il male, il dolore di una pugnalata che non finisce mai. Tutto in un secondo o due.
 
Ehi, tu, perchè non svieni?




domenica 31 marzo 2013

Ancora su GOODBYE HABIBI! VIRGINIA.

ArchivioUna fogliata di libri

"Goodbye, habibi!"

di Clara Caverzan, Edizioni Anordest, 334 pp., 15 euro

Maria José Virginia – “nome come la regina antifascista”, “mia madre me lo impose perché ammirava Maria José come donna… una specie di femminista” – è una cinquantenne del nord est: esasperata da un matrimonio che suo malgrado è andato a rotoli, e sopravvive solo per abitudine e convenienza economica. Mariano, il marito, è un imprenditore di genio con un talento per la tecnologia che gli ha permesso di arrivare al successo da self made man: ma da un’infanzia difficile ha ereditato una sessualità oscura e gelosa, che tormenta Virginia fino a quando i due non scoprono l’Egitto. E a quel punto trova comodo delegare alla moglie gran parte della gestione dell’azienda, in modo da poter passare periodi sempre più lunghi nella villa che si sono fatti fare nella terra dei faraoni. E poi c’è Bahr, il terzo vertice del triangolo, il cui nome significa “mare”: il ragazzo nubiano che ha metà degli anni di Virginia, l’età di sua figlia, e che a un tratto sembra poterle infine dare una storia d’amore vero, inaspettato e inebriante. “Perché lei adora questo piccolo grande uomo che, sopravvissuto ad un villaggio della Nubia, è stato messo a pensare a se stesso, appena adolescente; che si è fatto da sé, peggio che dal nulla, in condizioni dure e pericolose e sa vivere da solo, si sa mantenere, sa destreggiarsi bene in tre, quattro lingue straniere, sa fare il cuoco e il cameriere con eleganza, il marinaio, l’istruttore di surf; è forte e i suoi muscoli sono sani come quelli di un contadino, ha rispetto di se stesso e della legge; sa aspettare, sa affrontare la fame, la fatica, un clima duro e una terra arida, la solitudine, il deserto; e sa anche ballare, rilassarsi, essere gentile quando serve, attaccare e difendersi, sa tenere la bocca chiusa quando è il momento, sa rispettare la sua stirpe, le sue origini, i suoi simili, la sua cultura, la sua religione, la sua famiglia e, senza essere un integralista, per tutto ciò darebbe la vita senza pensarci su due volte. Sa fare all’amore, sa come si fa a conquistare e tenersi una donna”.
Ma davvero il bel nubiano è il tenero dio dell’amore che sembra? Davvero la storia tra Bahr e Virginia è un esaltante romanzo? Davvero il figlio di una terra antica è del tutto estraneo a quel tipo di meschinità e prepotenze che hanno ucciso il rapporto tra Virginia e Mariano? A poco a poco, Virginia scopre che quel che accade tra lei e Bahr appartiene a quel torbido fenomeno in rapida espansione ma in gran parte ignorato dai media che si chiama turismo sessuale femminile. “Il fatto straordinario sta anche in quella situazione di potere, in quello scatto in avanti rispetto a te stessa, quel potere di certi uomini ricchi che, da che mondo è mondo, tengono legate a sé le schiave idiote, le donne che non sanno badare a se stesse, grazie alla sicurezza del loro denaro”. Il lirismo vira sul sordido, la complicità degenera in un gioco di ricatti reciproci, l’apparente comprensione e l’idillio si trasformano in uno scontro tra opposte volontà di sopraffazione. Il finale a sorpresa, ma non troppo, invita forse a non cercare facili scorciatoie, e a interrogarsi su quello che c’è veramente, dietro le apparenze. L’autrice di questo libro, per esempio, è stata sindaco del comune di Scorzè, provincia di Venezia, dove tuttora vive e lavora come insegnante. E dopo il successo in odor di scandalo di un suo romanzo erotico pubblicato nel 2008 e intitolato “Desideria”, anche questo suo secondo libro si presenta con l’etichetta di romanzo erotico visto da un punto di vista femminile (genere che attualmente va per la maggiore). Ma in realtà l’erotismo, che pure c’è, nel libro di Clara Caverzan conta molto meno dell’indagine acuta e feroce sulle ipocrisie del nord est, sugli equivoci del rapporto nord-sud, sulla disintegrazione della famiglia.