A.A.A. TURISTA DA SPENNARE IN EGITTO CERCASI

A.A.A. TURISTA DA SPENNARE IN EGITTO CERCASI
Avviso importante a tutte le turiste in partenza per l'Egitto: A.A.A.: IN MAR ROSSO RICORDATI DI FARE ATTENZIONE A NON PESTARE IL CORALLO, A NON ENTRARE NELLE MOSCHEE A CAPO SCOPERTO E A BRACCIA E GAMBE IGNUDE E AGLI SHARMUTE - sharmute: gigolò, che si fa mantenere dalle donne. ( Ci spiace, ma nessun risultato "PROSTITUTO" è stato trovato nel VOCABOLARIO ITALIANO).

martedì 4 settembre 2012

Il Mohamed different NON ESISTE.



Io sono sposata con un ragazzo egiziano meraviglioso
Sono felicissima , mi tratta come una principessa.. Lavoriamo insieme nel turismo e stiamo insieme 24 ore su 24 ..... scherziamo, ridiamo e giochiamo....condividiamo tutto .... Io sono criatiana e lui musulmano ..... In tutto troviamo il punto d'incontro ...Siamo entrambi animatori turistici e abbiamo un agenzia ..... Trovo che sia un popolo meraviglioso legato alla sua storia e alle sue tradizioni .... Un popolo molto legato ai valori a prescindere dalla religione....Un popolo dignitoso e fiero ... Un Popolo che mi ha accolta con molto affetto quando ferita delusa e ingannata da un ITALIANO mi sono rifugiata quì ..... I musulmani sono persone straordinarie . Poi di imbecilli ce ne sono quì come in tutto il mondo e di tutte le religioni .... Dobbiamo prendere coscienza che il comportamento di ogni uno di noi non è da attribuire a un paese d'origine , a un credo o a una categoria lavorativa o sociale o culturale a cui si appartiene ma all'attitudine personale ...


Ho trascritto fedelmente questa testimonianza lasciata su una pagina di questo blog da S.S. per dirle,
- Sono felice per te cara S.S. e ti garantisco che vorrei ricevere montagne di queste e-mail.
Purtroppo non accade che io riceva montagne di queste mail, nè che mi capiti di sentire o ascoltare testimonianze in Egitto di questo calibro.
Anzi. Sento molte storie tutte uguali, tutte con la stessa trama e lo stesso ordito.
Dopo la rivoluzione gli impostori che lavorano nel turismo hanno affilato le armi e le truffe sono diventate più brutali.  Purtroppo oggi vige poca sicurezza ai limiti dell' anarchia e le donne europee che si rivolgono alla Polizia ( esiste oggi la polizia in Egitto? Io dico di no) e ai Consolati, mai come ora vengono derise e malconsiderate per questi tipi di errori. Negli uffici, gli addetti che dovrebbero tutelare i diritti di chi si rivolge loro in cerca di aiuto sono stanchi di sentire le solite storie. E' terribile a dir poco!
Sono anni che, con miseri risultati, cerco di mettere in guardia le turiste  che per la prima volta arrivano in Egitto con l'intenzione di visitare un paese affascinante, ricco di storia, di belezze naturali e di magia, verso gli sharmute. Perchè di questo si tratta: sharmute = puttane / impostori che venderanno carissimo il proprio corpo alle malcapitate che avranno preventivamente fatto innamorare. Non sto parlando di gigolò. I gigolò sono onesti, sono puttane che ti vendono la prestazione da subito. " E' solo un interscambio di sesso". Gli Egiziani  che fanno quel mestiere lavorano in maniera subdola, totalmente diversa da chi sta in vetrina col prezzo ben in evidenza: prima ti fanno innamorare. Sapranno essere feroci e te la faranno vedere loro!
Mai come ora dovete porre la massima attenzione.
  Il Mohamed different non esiste!

Ecco una delle ultime lettere arrivate a Ma che amore di Egitto:

Carissima Ayka, ho appena conosciuto una donna a Sharm el Sheik ove ho una casa di appoggio da due anni ma ho deciso di lasciare tutto vista la poca sicurezza e le brutalità che quotidianamente vedo ed ascolto quando mi capita di conoscere queste donne che purtroppo incontrano  nel loro cammino questi grandi ammaliatori: gli egiziani. La situazione di Xxxxxx è agghiacciante, aveva una relazione da 4 anni tutto bene perfetto acquista casa ma il compagno le dice che visti i periodi i turisti non possono piu intestarsi proprietà , la donna chiede a tre avvocati i quali le confermano la medesima cosa, ovviamente non ha la minima idea di cosa sia realmente l' Egitto ma penso nessuno possa realmente aspettarsi ciò che accade finche non vive qui e vede con i propri occhi. La donna intesta l'appartamento al compagno, ma vi è anche il suo nome nei documenti, morale la coppia ha discussioni l' uomo la picchia lei decide di lasciarlo prende possesso della sua casa. Il compagno il giorno dopo è entrato in casa buttando giù la porta e l' ha minacciata con un coltello, Xxxxxx ha fatto denuncia l' uomo è stato rilasciato dopo 4 giorni di galera e rientrato in casa ha venduto tutto. L' avvocato che assiste Xxxxxxx non sta facendo nulla a parte richiedere un compenso di euro 1600 a Xxxxxxx garantendo che riavrà la sua casa. Dopo indagini abbiamo scoperto che sono tutti d'accordo, consolati ed ambasciate non vogliono sentire, io ho scritto a tutti i giornali sperando che questa storia sia divulgata o che Xxxxxxx come tante altre donne qui possano avere giustizia.

Oppure

Più ci penso e più penso a quanto sia stata stupida ad infilarmi in una situazione così equivoca, che mi faceva male e che francamente non potevo sopportare.
E poi le differenze, ... come potevo stare con una persona così volgare e arrogante che considera un lavoro procacciarsi donne e succhiare loro i soldi...
Forse bisognerebbe trattarlo per per quello che è: una puttana......e allora io ti pago e pretendo questo e quello patti chiari......come gli uomini fanno con le donne che trovano sul marciapiedi, invece sti' stronzi sanno che le donne non sono come loro, non hanno le loro stesse reazioni meccaniche al sesso, ma hanno bisogno di affetto e allora fingono sentimenti che non hanno per ottenere quello che loro vogliono; solo soldi................sì.....ma fino a quando???


Comunque sono contenta di essermi liberata dalla zecca......
Comunque consiglierei a tutti i malati d'Egitto un mese a Marsa , tra pattume, caldo, scarafaggi , degrado morale e materiale, con un uomo ( uomo? ) che ti racconta balle, ti ruba i soldi, i gioielli, i vestiti, le spille, il mascara, l'ombretto, con la moschea che ti entra in casa a tutte le ore.........e se non passa..........vuol dire che  quello è il loro ambiente naturale ed è giusto che ci stiano... ( Sandra R.)

venerdì 3 agosto 2012

L'Egitto is different! by D.

In Giamaica, a Cuba, in Senegal, Kenia, Capo Verde, Santo Domingo ...
già, ma, e in Egitto?
Come mai in questa lista non compare l'Egitto?
Perchè gli Egiziani sono più creativi. La loro vittima la foggiano in modo tale che duri per sempre. Essa deve resistere alle forze della natura. Come una piramide, masso dopo masso. Piano piano, con pazienza, il tempo è dalla loro parte, sanno aspettare. Fino a che la piramide non è finita non si danno tregua, superando ogni fatica.
Leggete le tecniche più raffinate su GOODBYE HABIBI Edizioni Anordest Autrice Clara Caverzan.
http://27esimaora.corriere.it/articolo/turismo-sessuale-al-femminile-le-donne-sono-cosi-diverse-dagli-uomini/

Turismo sessuale al femminile
Le donne sono così diverse dagli uomini?

di Marta Serafini
Tags: donne, turismo sessuale

C’è Clara, italiana, sulla quarantina, che sul volo di ritorno dall’Havana sorride, convinta di aver trovato l’amore. E c’è Elizabeth, 50 anni, un lavoro come manager in una multinazionale, che accarezza la schiena nera del suo beach boy sulla sabbia bianca di Zanzibar, consapevole di star pagando per fare sesso e divertirsi un po’. In Giamaica, a Cuba, in Senegal, Kenia, Capo Verde, Santo Domingo. L’elenco delle mete è lungo, basta che il paese sia povero e anche gli uomini si mettono a vendere i loro corpi alle turiste. Fino a una decina di anni fa il turismo sessuale era cosa da uomini. Stigmatizzato, condannato, soprattutto quando si traduce nelle terribili scene in Thailandia, dove vedi ragazzine (e ragazzini) anche di 10 anni costretti a prostituirsi per non morire di fame. Con le organizzazioni governative che lottano disperatamente contro il propagarsi di Hiv e di malattie sessualmente trasmissibili. Per anni abbiamo sentito i racconti di uomini che tornavano da Cuba vantandosi di conquiste, dopo essere stati in compagnia di donne, anche molto giovani, disposte a tutto pur di fare un pasto decente e avere qualche pesos per comprarsi un paio di scarpe. Ora il turismo sessuale piace anche alle donne. Nella maggior parte dei casi non si tratta di giovanissime ma di signore tra i 45 e i 65 anni di età, in vena di trasgressione, oppure alla ricerca dell’amore che non hanno trovato nel loro paese. Tante – troppe, oserei dire – si convincono che nel loro caso non si tratta di prostituzione. “Lui si è innamorato di me, mi tratta come una regina, mi chiama mi amor”, mi ha raccontato Clara sospirando sull’aereo che la riportava a casa da Cuba. “Tornerò e ci sposeremo”. E poco importa se a mi amor arriveranno richieste di soldi, vestiti e oggetti che a Cuba non si trovano. Elizabeth, invece, è più pragmatica: “A Zanzibar i ragazzi non hanno denaro e io cerco solo un po’ di sesso facile senza pensieri, senza complicazioni. Li pago e loro mi danno quello che voglio”, racconta. Ma Elizabeth è un’eccezione. Per la maggior parte delle turiste si tratta di regali, di aiuti, perché “quei ragazzi sono così poveri”. Jacqueline Sanchez Taylor e Julia O’Connell Davidson, due sociologhe inglesi, che hanno analizzato nello specifico il turismo sessuale femminile in Giamaica, intervistando 240 donne in vacanza, hanno scoperto che almeno un terzo di loro, pur ammettendo di aver avuto una relazione con ragazzi del luogo – con regali e cene offerte generosamente -, ha categoricamente escluso di aver pagato dei “prostituiti”. D’altro canto loro, i beach boys, chiamano le turiste “bottiglie di latte da riempire” per il colore chiaro della loro pelle. O, quando vogliono essere gentili, le definiscono Sugar Mamas. Secondo Taylor e Davidson, la ragione per cui le donne riescono a convincersi di non aver pagato è il pregiudizio che gli uomini neri amino fare sesso con chiunque, anche con donne più anziane, e che siano dei grandi amatori. Il pensiero che siano interessate a loro per motivi economici non le sfiora nemmeno. In realtà esistono dei veri e propri tariffari. Un’ora di sesso in Giamaica costa tra i 20 e i 30 dollari, una notte intera 150, compreso il sesso orale. Nemmeno tanto a buon mercato. Con il rischio di trovare pure quello violento che ti allunga due schiaffi, come hanno denunciato molte turiste. E con il rischio di rimanere ferite nell’animo, per quelle che pensavano di trovare il grande amore. A parlare del turismo sessuale come fenomeno è anche Paradise Love, film presentato quest’anno a Cannes. Un’analisi così spietata non la si era vista nemmeno in Verso Sud, di Laurent Cantet con Charlotte Rampling. Ma nel lavoro dell’austriaco Ulrich Seidl la protagonista è una cinquantenne piuttosto appassita, partita per il Kenya alla ricerca di una nuova rivalsa, sul piano sessuale ma anche sentimentale. All’inizio della sua avventura sembra divertirsi, pensa di essere davvero corteggiata. Ma al momento di aprire il portafoglio sembra tutt’altro che felice. Ha detto qualcuno: se proprio si vuole fare sesso a pagamento bisogna ricordare la regola numero uno: preservativo in borsetta. Regola numero due: cuore in frigorifero. La dichiarazione mi lascia un po’ perplessa. E non per tanto per moralismi o per pruderie. Non credo che una donna sia tanto diversa da un uomo nel momento in cui paga qualcuno per avere un rapporto. Non credo alla favola che le donne si vogliono innamorare, mentre gli uomini cercano solo sesso. Credo piuttosto che per le donne sia più difficile ammettere con se stesse di voler dominare un’altra persona. In un interessante articolo comparso su Le Monde Diplomatique, l’antropologo Franck Michel sottolineava come il turismo sessuale abbia trasformato il mondo in un gigantesco luna park per uomini e donne dei paesi sviluppati. “Qui si offrono senzazioni forti e sesso a buon mercato con i poveri del sud del mondo”, spiega ancora Michel. E per quanto riguarda le donne? “Stanno seguendo le orme maschili, ripercorrendo lo stesso schema di potere, dominazione e sopraffazione di stampo coloniale”. E’ difficile credergli: quando vedo un uomo che paga per fare sesso provo fastidio, quando vedo una donna che fa lo stesso provo pena. Ma so che sono esattamente le stessa cosa.
By D.




























domenica 17 giugno 2012

Quando è il cuore a scrivere con coraggio


Quando è il cuore a scrivere con coraggio

È così, finisci di leggere GOODBYE HABIBI di Clara Caverzan e rimani lì commossa, dopo ore di lettura ininterrotta o quasi, con il libro in mano ed il cuore gonfio. Sembra che lei lo abbia scritto per te e non capisci più se Virginia sei tu o è l’eroina di quel romanzo così emblematico, che lascia di sasso, che ti lascia in contraddizione. Eppure hai capito tutto, finalmente hai letto così chiaramente dentro di te, ma ti senti in crisi. Allora riprendi a leggerlo e con la matita sottolinei passaggi great, descrizioni struggenti che cerchi nella memoria e ritrovi in Proust, come quella “ … Bahr, in arabo بحر , mare! E lui è il mare. Ne possiede il movimento, il richiamo, l’indifferenza, il mistero, il tormento forse. Quando nuota è un tutt’uno con l’acqua. Per respirare si gira 180° verso il sole. Regala l’ovale del suo volto, la totalità arcuata del suo torace, la sua ascella allungata, la perfezione del suo braccio che, liscio come un olio, scompare di nuovo sott'acqua. Riappare, mentre gli occhi di Virginia, ormai lo cercano vagando sugli specchi delle onde, lontano, proprio come si cerca un delfino. E come quella di un delfinide, la pelle del suo dorso è così lucida che splende al sole. Nuota come fa l’amore, entra nell’acqua facendone parte, senza scomporla, la muove solo nel ventre. Mentre tutto lì intorno si propaga... ” E  stai trattenendo il respiro. È come prendere consapevolezza della propria vita all’improvviso, scoprendola dentro le pagine di un libro ed il film che ti è passato davanti agli occhi, mentre leggevi così avidamente, è la storia di quel pezzo della tua vita che non riesci ancora a lasciarti dietro le spalle o a strapparti di dosso. Un'avventura dalla quale non sai come ne sei uscita intatta. Quell'innamoramento vero, quello che è follia, quello che tutte sognamo  e che vorremmo si ripetesse. Alcune donne di cui hai sentito parlare o di cui hai letto le confessioni, non ce l'hanno fatta e fanno ancora fatica ad alzarsi al mattino e riprendere in mano la loro vita. Altre in preda all'odio si sono trasferite in Egitto proprio nella stessa città dove lui vive e tutti i giorni gli passano davanti ... si fa, si fa ... e non riesci a crederci. Un tesoro che vuoi custodire dentro di te, perchè la storia che hai vissuto con un  lui, così lontano e così straniero, adesso, in fondo in fondo, un tesoro lo è: in certi momenti non meglio precisati quel bastardo, come lo chiami adesso,  ti aveva fatto sentire VIVA.  

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martedì 7 febbraio 2012