Sin dall'antichità era usato in numerose attività produttive e in vari settori. Nelle industrie tessili era usato come fissante per colori, il suo uso era quindi basilare nella tintura della lana, nella realizzazione delle miniature su pergamena e nella concia delle pelli. Serviva poi alla produzione del vetro ed in medicina era usato come emostatico.
Nel medioevo era un prodotto di importanza strategica, di cui la Repubblica di Genova possedeva il monopolio grazie alla colonia di Focea in Anatolia che disponeva di grandi riserve minerarie di questo prodotto, che veniva esportato principalmente nelle Fiandre e a Firenze per la lavorazione dei tessuti. La produzione dell'allume avveniva per arroventamento e successiva dissoluzione in acqua della alunite, un solfato basico di potassio ed alluminio che si trova in natura.
In Italia vi sono importanti giacimenti nei Monti della Tolfa, scoperti nel 1462 da Giovanni di Castro presso l'attuale comune di Allumiere e rimasti in uso con alterne vicende fino al 1941. Altre cave di allume si trovano a Montioni, nei pressi di Follonica dove, lì vicino, è presente anche una cava di manganese.
In generale il termine "allume" si riferisce a solfati doppi che non necessariamente devono contenere alluminio come metallo. Questo è un allume potassico, da non confondere con "cristallo di potassio", infatti quest'ultimo in natura non esiste, il potassio in natura lo si trova solo sotto forma di sali.
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