( Egiziani che giocano a scacchi Alma Tadema)
...cercando di farsi una "storia" con soggetti per condizione economica, sociale, culturale così lontana dalla nostra bisogna tenere presente che si andrà incontro a mille difficoltà. Già è difficile costruire un rapporto sincero, stabile e duraturo con individui a noi più vicini, figuriamoci con ragazzi il cui universo noi occidentali ignoriamo completamente.
E l'aspetto linguistico, il loro universo referenziale, i loro codici, i loro valori etc.?
Solo da illusi/e possiamo pensare che tutto andrà bene, che alla fine ci si comprenderà vicendevolmente. Il nostro e il loro sono mondi paralleli che difficilmente si possono fondere.
E' difficile per noi occidentali comprendere appieno l'usuale vissuto di estrema miseria, di povertà materiale, culturale, intellettuale e spirituale dal quale sono reduci i ragazzi che abbiamo modo di incontrare sulle spiagge del Mar Rosso.
Si tratta spesso di ragazzi dall’infanzia negata, costretti ad una lotta per la sopravvivenza quotidiana, considerati poco in quanto esseri umani, strappati da qualche decennio alle loro “vite tradizionali” e catapultati in questo mondo artificiale dei villaggi turistici. Immiseriti dai "valori" propugnati dalle tv occidentali che guardano facendosi strane idee sulle nostre vite in occidente. Estraniati assistono ad una realtà completamente opposta e contraria ai principi e alle regole loro inculcate sin dall’infanzia. Intrise di pregiudizi e credenze spesso primitive ai nostri occhi. Con tutte le differenze che normalmente vi sono fra gli esseri umani, fra loro c’è chi è sincero, onesto e chi lo è meno, ci sono i grandi farabutti approfittatori, di sicuro.
Ma noi dobbiamo cercare di essere meno ingenui/e, come non ci fideremmo del primo sconosciuto che ci abborda sull’autobus o in metropolitana, così dobbiamo stare in guardia con il primo malcapitato che ci offre una romantica cavalcata a dorso di un cammello.
Nota forse più dolente per le ragazze: molti di questi prestanti giovanotti che si propongono a voi, da sempre (solo in maniera molto più discreta), si propongono in contemporanea anche ai ragazzi o uomini occidentali che capitano da quelle parti, sposati e non, accompagnati e non da fidanzata o fidanzato del momento. Gli arabi maschi sono spesso abituati a rapporti omosessuali sin da giovani, considerata la condizione di clausura alla quale sono costrette le donne
(Wilma Seragiotto Shopping egiziano)
e di norma finché non si sposano vanno indifferentemente con uomini e donne, e di fronte a soldi o favori non fanno certo gli schizzinosi. Per loro l’unica condizione è (passata la prima adolescenza) mantenere il ruolo di "maschio attivo e penetratore…" poi tutto va bene.
Nota filologica:La parola “habibi” حبيبي significa letteralmente “amore mio” radice di questo termine: hob حب “amore”. E’ un termine affettuoso, materno, che in medio oriente si scambiano anche fra amici di sesso maschile scherzosamente. Inflazionato e abusatissimo nelle canzoni egiziane e libanesi di ieri e di oggi declinato in varie forme: بحبك , حبيتك etc. sempre dalla stessa radice.Sharmut/a شرموطة e metnak/a متناكة sono termini estremamente volgari che non si tradurrebbero certo con prostituto/a che in questo caso risulta essere un pallido eufemismo…